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lunedì 13 luglio 2015

Mi vuoi dare una piccola punizione? ©



Masha e Orso sono i cartoni animati più visti del momento, una serie fortunata che richiama l’omonima fiaba popolare russa. Non c’è bambino che non conosca i due protagonisti. Masha, una scatenata bambina di cinque anni, veste sempre un solo abitino di color fucsia, indossa  un abbinato e  inseparabile  fazzoletto sul capo dal quale  sbuca un’ordinata frangetta bionda, ha  due grandi occhioni verdi che da subito fanno trapelare la sua incontenibile energia.  Orso, un pacato e dolce orso, goloso di marmellate e amante del tè scaldato nel suo lucidissimo samovar, cerca di placare i non pochi capricci e l’esuberante voglia di fare della piccola amica, con sempre nuove e interessanti proposte  di attività, di gioco, di esplorazione.  

I volti sorridenti della simpatica coppia spiccano colorati negli scaffali dei market, su quaderni, zainetti e tazzine, che li ritraggono contenti; nelle piazze delle città e nelle feste patronali le loro buffe sagome oscillano nel cielo spinte dal leggero vento estivo. Masha e Orso sono presenti perfino al mare: braccioli, ciambelle, canotti li raffigurano immancabilmente.

Rai yo yo trasmette i loro episodi tutti i giorni per molte ore consecutive. Masha e Orso sono i fantastici amici di tutti i bambini, fanno loro compagnia e li divertono intrattenendoli, quando nelle lunghe giornate estive, al rientro dal mare, si rilassano su comode poltrone in attesa del pranzo e del sonnellino pomeridiano.


Masha mangia volentieri le mele, ma molto spesso rifiuta il cibo; in non pochi episodi si vede chiaramente il suo rifiuto perentorio. Al contrario Orso è veramente  una forchetta fin troppo buona, che mangia con gusto proprio qualsiasi cosa.

È marcato il contrasto caratteriale dei due personaggi, Masha vivacissima, lui un orso, di nome, di razza e di fatto. Gli episodi sono simpatici e le canzoncine sono di facile apprendimento; i due sembrano proprio personaggi apposto, ma alcune scene non mi sono piaciute. È importante stare attenti a ciò che vedono i minori, specialmente se in tenerissima età.

Una scena che mi ha turbata fortemente è presente nell’episodio intitolato “Attenti a Masha”, al minuto 6:34 circa. Masha prende la motoslitta di Orso e combina tantissimi guai, semina il terrore correndo come una furia tra gli alberi innevati; gli animali si spaventano, i lupi, il coniglio e gli scoiattoli scappano a gambe levate per evitare di essere travolti dalla piccola inesperta che proprio non riesce a trovare i freni. Orso è meno fortunato rispetto agli altri animali: viene travolto dalla motoslitta in corsa e finisce sotto un albero caduto a causa dell’impatto. Masha urla promesse poco credibili,  mentre il povero Orso è  ancora stramazzato sulla neve gelida. Una volta in casa la piccola, preoccupata e mortificata, offre una cintura a Orso per essere punita corporalmente e rivolgendosi a lui, con la cintura ancora  in mano, gli chiede: “mi vuoi dare una piccola punizione”? L’Orso non la picchia, ma comunque non manca di punirla mettendola con il visino contro un muro. La piccolina Masha, triste e dispiaciuta, dichiara: “me lo merito”.  


Non mi piace il messaggio che veicola questa scena. Sono convinta che i bambini non vadano puniti in nessun modo, meno che mai corporalmente. Non mi piace che i bambini possano pensare o siano indotti a credere di dover meritare qualsiasi tipo di punizione. Credo che le punizioni rendano i bambini aggressivi. Penso che esse vadano sostituite con il dialogo e con l’esempio; mai con le umiliazioni e ancor meno con la violenza. 

Lucia Mariano