giovedì 30 luglio 2015

Gattini da salvare con un semplice atto d'amore

Da alcuni giorni, nel quartiere "Madonna dei Greci" del Comune di Veglie, nelle strade immediatamente parallele al corso principale, gironzolano senza meta, sfiniti per gli stenti e per il caldo, alcuni tenerissimi cuccioli di gatto.
Le loro vite scorrono tra l'indifferenza degli abitanti della zona, ma a volte il loro insistente miagolio suscita in alcuni astio che sfocia in squallide e tristi azioni.
La Polizia Municipale si è dimostrata molto sensibile e sarebbe persino volenterosa di aiutare i piccoli gattini, ma non essendoci un gattile in tutto il territorio non saprebbero a chi affidare i cuccioletti.
Ad ogni modo, nella giornata di domani sarà informato anche l'Ufficio Ambiente del Comune, sperando in un loro intervento risolutivo.
Intanto, per accorciare i tempi e per cercare di salvare le vite di questi cuccioli, costretti a sfuggire alle scope, alle pantofole e alla rabbia di chi vorrebbe sopprimerli, invito gli altri lettori a compiere un atto d'amore e ad adottarli. Non abbandoniamoli al loro destino.
Chi volesse avere informazioni più precise può scrivere a: luxbo@katamail.com
Lucia Mariano

lunedì 13 luglio 2015

Mi vuoi dare una piccola punizione? ©



Masha e Orso sono i cartoni animati più visti del momento, una serie fortunata che richiama l’omonima fiaba popolare russa. Non c’è bambino che non conosca i due protagonisti. Masha, una scatenata bambina di cinque anni, veste sempre un solo abitino di color fucsia, indossa  un abbinato e  inseparabile  fazzoletto sul capo dal quale  sbuca un’ordinata frangetta bionda, ha  due grandi occhioni verdi che da subito fanno trapelare la sua incontenibile energia.  Orso, un pacato e dolce orso, goloso di marmellate e amante del tè scaldato nel suo lucidissimo samovar, cerca di placare i non pochi capricci e l’esuberante voglia di fare della piccola amica, con sempre nuove e interessanti proposte  di attività, di gioco, di esplorazione.  

I volti sorridenti della simpatica coppia spiccano colorati negli scaffali dei market, su quaderni, zainetti e tazzine, che li ritraggono contenti; nelle piazze delle città e nelle feste patronali le loro buffe sagome oscillano nel cielo spinte dal leggero vento estivo. Masha e Orso sono presenti perfino al mare: braccioli, ciambelle, canotti li raffigurano immancabilmente.

Rai yo yo trasmette i loro episodi tutti i giorni per molte ore consecutive. Masha e Orso sono i fantastici amici di tutti i bambini, fanno loro compagnia e li divertono intrattenendoli, quando nelle lunghe giornate estive, al rientro dal mare, si rilassano su comode poltrone in attesa del pranzo e del sonnellino pomeridiano.


Masha mangia volentieri le mele, ma molto spesso rifiuta il cibo; in non pochi episodi si vede chiaramente il suo rifiuto perentorio. Al contrario Orso è veramente  una forchetta fin troppo buona, che mangia con gusto proprio qualsiasi cosa.

È marcato il contrasto caratteriale dei due personaggi, Masha vivacissima, lui un orso, di nome, di razza e di fatto. Gli episodi sono simpatici e le canzoncine sono di facile apprendimento; i due sembrano proprio personaggi apposto, ma alcune scene non mi sono piaciute. È importante stare attenti a ciò che vedono i minori, specialmente se in tenerissima età.

Una scena che mi ha turbata fortemente è presente nell’episodio intitolato “Attenti a Masha”, al minuto 6:34 circa. Masha prende la motoslitta di Orso e combina tantissimi guai, semina il terrore correndo come una furia tra gli alberi innevati; gli animali si spaventano, i lupi, il coniglio e gli scoiattoli scappano a gambe levate per evitare di essere travolti dalla piccola inesperta che proprio non riesce a trovare i freni. Orso è meno fortunato rispetto agli altri animali: viene travolto dalla motoslitta in corsa e finisce sotto un albero caduto a causa dell’impatto. Masha urla promesse poco credibili,  mentre il povero Orso è  ancora stramazzato sulla neve gelida. Una volta in casa la piccola, preoccupata e mortificata, offre una cintura a Orso per essere punita corporalmente e rivolgendosi a lui, con la cintura ancora  in mano, gli chiede: “mi vuoi dare una piccola punizione”? L’Orso non la picchia, ma comunque non manca di punirla mettendola con il visino contro un muro. La piccolina Masha, triste e dispiaciuta, dichiara: “me lo merito”.  


Non mi piace il messaggio che veicola questa scena. Sono convinta che i bambini non vadano puniti in nessun modo, meno che mai corporalmente. Non mi piace che i bambini possano pensare o siano indotti a credere di dover meritare qualsiasi tipo di punizione. Credo che le punizioni rendano i bambini aggressivi. Penso che esse vadano sostituite con il dialogo e con l’esempio; mai con le umiliazioni e ancor meno con la violenza. 

Lucia Mariano