
I volti sorridenti della simpatica coppia spiccano colorati negli scaffali dei market, su quaderni, zainetti e tazzine, che li ritraggono contenti; nelle piazze delle città e nelle feste patronali le loro buffe sagome oscillano nel cielo spinte dal leggero vento estivo. Masha e Orso sono presenti perfino al mare: braccioli, ciambelle, canotti li raffigurano immancabilmente.
Rai yo yo trasmette i loro episodi tutti i giorni per molte ore consecutive. Masha e Orso sono i fantastici amici di tutti i bambini, fanno loro compagnia
e li divertono intrattenendoli, quando nelle lunghe giornate estive, al rientro
dal mare, si rilassano su comode poltrone in attesa del pranzo e del sonnellino
pomeridiano.
Masha mangia volentieri le mele, ma molto spesso rifiuta il cibo;
in non pochi episodi si vede chiaramente il suo rifiuto perentorio. Al
contrario Orso è veramente una forchetta fin troppo buona, che mangia con
gusto proprio qualsiasi cosa.
È marcato il contrasto caratteriale dei due personaggi, Masha vivacissima,
lui un orso, di nome, di razza e di fatto. Gli episodi sono simpatici e le
canzoncine sono di facile apprendimento; i due sembrano proprio personaggi
apposto, ma alcune scene non mi sono piaciute. È importante stare attenti a ciò che vedono
i minori, specialmente se in tenerissima età.
Una scena che mi ha turbata fortemente è presente
nell’episodio intitolato “Attenti a Masha”, al minuto 6:34 circa. Masha prende
la motoslitta di Orso e combina tantissimi guai, semina il terrore correndo
come una furia tra gli alberi innevati; gli animali si spaventano, i lupi, il
coniglio e gli scoiattoli scappano a gambe levate per evitare di essere
travolti dalla piccola inesperta che proprio non riesce a trovare i freni. Orso
è meno fortunato rispetto agli altri animali: viene travolto dalla motoslitta
in corsa e finisce sotto un albero caduto a causa dell’impatto. Masha urla
promesse poco credibili, mentre il povero Orso è ancora stramazzato
sulla neve gelida. Una volta in casa la piccola, preoccupata e mortificata,
offre una cintura a Orso per essere punita corporalmente e rivolgendosi a lui,
con la cintura ancora in mano, gli chiede: “mi vuoi dare una piccola
punizione”? L’Orso non la picchia, ma comunque non manca di punirla mettendola
con il visino contro un muro. La piccolina Masha, triste e dispiaciuta,
dichiara: “me lo merito”.

Non mi piace il messaggio che veicola questa scena. Sono convinta
che i bambini non vadano puniti in nessun modo, meno che mai corporalmente. Non
mi piace che i bambini possano pensare o siano indotti a credere di dover
meritare qualsiasi tipo di punizione. Credo che le punizioni rendano i bambini
aggressivi. Penso che esse vadano sostituite con il dialogo e con l’esempio;
mai con le umiliazioni e ancor meno con la violenza.
Lucia Mariano
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